Categoria: Marco Mori
Mori Marco: avvocato, politico, segretario del partito “Riscossa Italia”
“Il tramonto della democrazia – analisi giuridica della genesi di una dittatura europea”
Il tramonto della democrazia – analisi giuridica della genesi di una dittatura europea” è finalmente disponibile.
Il testo, previa una concisa spiegazione del modello costituzionale, e di come i Padri Costituenti avevano messo al bando il modello neoliberista, riconoscendone la piena responsabilità nella tragedia della seconda guerra mondiale, analizza la genesi della dittatura europea codificata nei trattati e le evidenti responsabilità penali di chi ha tradito deliberatamente gli interessi nazionali, riportandone le più clamorose dichiarazioni confessorie.
La Costituzione tradita. I Trattati UE sono illegittimi.
avv. Marco Mori*
Abbiamo due tipi di ragionamento da portare avanti quando si analizza la compatibilità tra Trattati UE e Costituzione.
Il primo è ovviamente la stessa legittimazione all’ingresso dei Trattati nel nostro ordinamento, il secondo è di puro merito. Ovvero superata la pregiudiziale è da valutare anche se il modello economico codificato nei Trattati sia o meno compatibile con quello previsto nella nostra Costituzione.
Entrambe le risposte sono ampiamente negative. I Trattati sono entrati nel nostro ordinamento attraverso le leggi di ratifica. Tali leggi di ratifica sono incostituzionali in quanto costituiscono cessioni non consentite di sovranità e impongono, anche nel merito, un modello economico diametralmente opposto a quello previsto e voluto dai padri costituenti.
Per i meno informati blocco sul nascere la più classica delle obiezioni. Ovvero quella che, in base all’art. 10 Cost., i Trattati siano sovraordinati alla nostra Costituzione. Ciò è falso.
I Trattati sono subordinati ai diritti inviolabili dell’uomo ed ai principi fondamentali della nostra carta.
Questo è stato da ultimo ribadito dalla Corte Costituzionale anche con la recentissima sentenza n. 238/2014, molto specifica in materia dei cd. “controlimiti”.
Dunque non vi è dubbio che i Trattati debbano essere compatibili con la Costituzione e dunque con gli artt. da 1 a 12 e con quelle stesse norme che sono diretta esplicazione degli stessi principi fondamentali dell’ordinamento e dunque che costituiscono i cardini della stessa forma Repubblicana dello Stato, principi che non è neppure possibile sottoporre a revisione costituzionale. In essi si deve necessariamente ricomprendere anche il modello economico codificato nella nostra carta.